Notizie

- Campionati Mondiali Giovanili: il commento di Maria

Maria Palma ha terminato da alcuni giorni il suo impegno ai Campionati Mondiali Giovanili di Maribor ed ha ripreso la scuola. Quale migliore occasione quindi per chiederle un “temino” dedicato alla sua avventura? Ecco il suo... svolgimento: “Dopo essere stata a Bastia a giugno e a Praga ad agosto, ho concluso il 2012 a Maribor, dove sono andata a disputare il Campionato Mondiale Giovanile di scacchi. Ho giocato 11 turni e ho chiuso con 6,5 punti, arrivando 35ª in classifica su 126 giocatrici. Tra tutte le partite ricordo in particolare la prima, con la keniana Raisa Wanjiku Gitau perché ha cercato di farmi il matto del barbiere e mi ha dato un po’ fastidio perché mi sono sentita presa in giro. Una partita che mi ha dato soddisfazione è stata con la peruviana Aleyla Hilario perché, in un finale patto, sfruttando un suo errore, sono riuscita a vincere, guadagnando preziosi punti ELO. Con le indiane ho avuto più difficoltà perché erano più forti delle altre. Alcune bambine con cui ho giocato erano molto simpatiche, altre invece non sorridevano mai. In tutte le competizioni internazionali si usa scambiarsi dei souvenir del proprio paese. Ai Mondiali avevo con me dei portachiavi del mio circolo e dei gagliardetti con lo stemma del Comune di Cossato, che ho donato con piacere perché rappresentano dei riferimenti importanti per me. Le mie avversarie mi hanno regalato monete, penne, portachiavi, braccialetti e altri oggetti del loro paese. Quando mi sedevo alla scacchiera per iniziare la partita mi sentivo in ansia e mi mangiavo le unghie; pensavo alla preparazione che avevo fatto la mattina con il Maestro Ubezio e mi sentivo più tranquilla. Noi italiani alloggiavamo in un ostello e andavamo a mangiare in un altro hotel abbastanza distante, dove non si mangiava per niente bene. Per raggiungere la sede di gioco prendevamo la navetta; con noi c’erano anche gli iraniani e gli svizzeri. Giocavamo in una grande sala, con una telecamera che trasmetteva le immagini al megaschermo che si trovava nella sala d’attesa, dove c’erano i genitori e gli allenatori. Non potevo guardare la TV perché non capivo lo sloveno e allora, finito di studiare con Marco, andavo a fare delle passeggiate al centro di Maribor. Ho visto la Cattedrale, il ponte vecchio, il fiume Drava con i cigni e le anatre... Spesso andavamo a mangiare al McDonald’s o all’Ancora (un ottimo ristorante, ma non come quelli in Italia). Il giorno di riposo sono andata anche alle terme dell’hotel Habakuk (che era anche la sede del torneo), dove ho nuotato nell’acqua calda con l’idromassaggio e sono stata anche nella piscina all’aperto. Dopo l’idromassaggio ho provato la sauna e il bagno turco, ma faceva troppo caldo e non ho resistito. Sono molto soddisfatta del mio risultato e vorrei poter migliorare. È stata per me un’esperienza... INDIMENTICABILE!!!”.